Nuove regole per i permessi di lavoro in Cina
NUOVE REGOLE PER I PERMESSI DI LAVORO IN CINA
Dal primo novembre entra in vigore in Cina la nuova regolamentazione per i permessi di soggiorno che dividerà gli stranieri che lavorano nel paese in tre categorie: A B e C.
Questa legge si propone di attirare nel mondo del lavoro cinese i talenti che possono apportare valore all’economia del paese, mentre tende a scoraggiare l’afflusso di personale non qualificato.
Non è ancora ben chiaro come verranno calcolati i punteggi che faranno appartenere lo straniero ad una o all’altra classe, ma di sicuro alla classe A apparterranno i professionisti “top talent” di alto livello, alla classe B gli altri professionisti nelle aree del management e della tecnologia, mentre la classe C include lavoratori senza specifiche abilità (e l’ingresso di questi ultimi nel mondo del lavoro cinese verrà molto limitato).
Sembra che il punteggio sarà calcolato anche in base allo stipendio, al tipo di educazione scolastica, alla conoscenza della lingua cinese ed all’età dell’applicante e che serviranno almeno 85 punti per essere uno straniero classe A, 60 per il B e meno di 60 per il C.
L’amministrazione rilascerà delle carte che fungeranno sia da permesso di lavoro che da “carta d’identità” (in quanto potranno, ad esempio, essere usate per acquistare i biglietti del treno), carte che avranno al loro interno le informazioni relative al titolare come ad esempio la foto, il nome, la durata e scadenza del permesso, il luogo di lavoro.
La riforma dovrebbe snellire di molto i tempo per la richiesta e l’ottenimento del visto e il rilascio della carta diventerebbe, oltre che la credenziale legale dello straniero per lavorare in Cina, un valore aggiunto per lo stesso.
La legge entrerà in vigore su tutto il territorio nazionale da aprile 2017, ma da novembre sarà testata in alcune città tra cui Shanghai, Beijing e Tianjing.